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Laboratorio d’Arte popolare messicana
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Laboratorio d’Arte popolare messicana

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Sabato 23 Settembre 2017, ore 15.00 Giardino della Polveriera Francese, Forte Marghera

Il progetto di questo laboratorio è quello di fare conoscere l’arte popolare messicana, attraverso la mostra di oggetti realizzati con

diverse materie prime che vanno dal legno ai tessili e le bucce di mais,utilizzati per creare pezzi unici che ricordano la tradizione e

la cultura del popolo messicano.

Il Laboratorio è condotto da Rocío Cid Ochoa, Antropologa, Etnostorica,che attraverso la creazione d’Arte popolare messicano,

completa un progetto di ricerca antropologica del uso e costumi dei diversi gruppi etniciche vivono in Messico.

Attraverso un racconto visuale si cerca di fare conoscere al pubblico internazionale alcuni passaggi dei riti, feste e ricorrenze di

carattere religioso, e della vita di tutti i giorni, cosi come alcuni simboli della cosmogonia dei popoli nativi del Messico, questa

raccolta di immagini e oggetti è il risultato di un percorso di apprendimento delle diverse tecniche di lavorazione dei materiali

originari tali come le bucce di mais, la terra cotta e il filo di lana, cosi come la tecnica della“cartoneria messicana” che rappresenta

un importante manifestazione culturale dell’eredità ancestrale del territorio messicano.

L’attività e ai fini di diffusione e conservazione del patrimonio storico, e senza fini di lucro.

Programma:
1 )Attività espositiva di pezzi unici elaborati con diversi materiali. Realizzazione in luogo di un“occhio di Dio” simbolo della Etnia
Wixarika del Nord ovest del Messico.

2) Realizzazione di un codice precolombiano attraverso il disegno.
– Attività espositiva di pezzi unici elaborati con diversi materiali.
– Realizzazione in luogo di una bambola di bucce di mais

  1. LABORATORIO D’ARTE POPOLARE MESSICANO.

TEMA : “Occhio di Dio Wixarika”

Il laboratorio ha come scopo principale far conoscere un simbolo della Cultura Wixarika (Huichol) conosciuto come “ojo de Dios” che rappresenta una piccola parte del concetto religioso e rituale di questo gruppo etnico, presente negli stati di Nayarit, Durango, Jalisco, nel nord del Messico.  Questo gruppo custodisce un’eredità ancestrale che ancora oggi, mantiene vive le sue radici.

Questo simbolo rappresenta, inoltre i quattro punti cardinali e il centro dell’ universo e sopratutto, l’oriente dove nasce il sole, “il Nonno Fuoco”.

Con l’arrivo di un neonato i genitori cominciano a tessere un “occhio di Dio” che accompagnerà il cammino spirituale  del bambino, racchiude in sé la preghiera, la meditazione e il desiderio di salute per il piccolo. Ogni anno si aggiunge un nuovo rombo che rappresenta un traguardo raggiunto in salute, con l’arrivo del quinto anno, questo simbolo sarà offerto nel Luogo Sacro di San Blas, Nayarit come ringraziamento per i primi cinque anni di vita.

MATERIALI:

Vengono utilizzati principalmente materiali di recupero nel rispetto della natura e pochi elementi alla portata di tutti.

Lana di vari colori

Bastoncini di legno, piccoli semi e conchiglie.

Costo per bambino o adulto Euro 5,00 (materiale incluso)

Durata di 30 minuti.

“AHUECHTZIN” Laboratori d’arte popolare messicano. È un’iniziativa che nasce con l’obbiettivo di diffusione della Cultura Messicana attraverso i lavori manuali, negli eventi tali  come Feste dei Popoli e iniziative di carattere culturale. Condotto da Rocio Cid Ochoa. Antropologa Etnohistoradora ENAH (Escuela Nacional de Antropología e Historia) Artista popular mexicana INBA (Escuela nacional de Artesanías).

Contatti: cidochoarocio@hotmail.it

Facebook  Ahechtzin Mexican handcfraft workshops.

2) Laboratorio d’Arte popolare messicano.

Realizzazione di un codice precolombiano attraverso il disegno.

Presentazione dell’attività:

Con i Codici precolombiani si indicano i manoscritti opera di autori aztechi, maya, o di altre culture del periodo precolombiano e in quello della conquista spagnola. I codici sono una delle principali fonti primarie per la conoscenza della Cultura dei popoli antichi.

I codici vengono classificati in due gruppi:

I codici precolombiani hanno come caratteristica principale il fatto che sono pittografici, e piegati a fisarmonica, erano realizzati con la corteccia d’albero ficus, conosciuta come “amate” , parola proveniente dalla lingua Nahuatl “amatl” .-carta. Nonostante ci rimangano solamente pochissimi codici pre conquista, la tradizione dello “tlahcuilo” (pittore di codici) sopravvisse alla transizione alla cultura coloniale; questi documenti in storiografia sono considerati come fonte primaria archeologica nella ricostruzione del passato dei popoli antichi. Un’importante esempio di questa tipologia di codice è conosciuto come Códice Yuta Tnoho o Códice Vindobonenesis, che si conserva attualmente nella Biblioteca nazionale dell’Austria.

La seconda tipologia di codice la costituiscono quelli coloniali che invece non contengono pittogrammi, ma anche scritti in lingua Nahuatl (in caratteri latini), in spagnolo, e occasionalmente in latino, rilegati come libro alla maniera occidentale sotto la supervisione dei colonizzatori e religiosi dell’epoca per commissione della Corona Spagnola con la finalità di conoscere l’uso e costumi dei popoli appena conquistati. Esempio importante è il Codice Fiorentino, una serie di 12 libri creati sotto la supervisione di frate Bernardino de Sahagún tra il 1540 e il 1585.

Attività didattica: La finalità principale di questo laboratorio è quella di avvicinare i partecipanti alla conoscenza dei codici della Cultura