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Incontro Cibarsi di Diversità con l’Africa Subsahariana

Incontro Cibarsi di Diversità con l’Africa Subsahariana, Forte Poerio Mira 12 Giugno

UN MANIFESTO

Frutto di un incontro a più soggetti, siamo partiti dal tema della terra, della sovranità alimentare e delle risorse naturali per riuscire ad avviare un percorso di comunità. L’incontro Cibarsi di Diversità propone metodi non violenti di cura della persona, delle relazioni e della terra secondo i principi della permacultura. Alla luce dei nostri intenti vorremmo coltivare non solo prodotti biologici ma relazioni umane autentiche che si basino sullo scambio di conoscenze alla pari.

I progetti di accoglienza valutati positivamente sono quelli che partono dal benvenuto e la creazione di una familiarità in cui si riscopra il volto del singolo individuo e si comincino a tessere un ordito di relazioni attorno alla persona per fondare le basi della sua autonomia. Partiamo dunque dalla manualità, dal saper fare ( in agricoltura , pesca, artigianato, arti performative) e dal corpo per conoscerci e poter dar forma ad un bagaglio leggero che accompagnerà la persona, valorizzando la parte più autentica dell’identità attraverso interazioni positive e un ambiente di apprendimento continuo.

Dall’analisi delle cause delle migrazioni, la narrazione dei testimoni africani mette in rilievo una grave eredità europea che continua ad affliggere le generazione giovanili contemporanee: siamo ancora ben lontani dall’aver superato il colonialismo occidentale in Africa.  I passi per liberare l’Africa sono stati presto identificati:

  •          riappropriazione di una consapevolezza della ricchezza Africana per arrivare ad un sistema di gestione basato sulle pratiche e i saperi tradizionali e l’equilibrio con la natura e il paesaggio
  •         l’importanza di un sistema economico che parta dalle esigenze di un contesto e ne sviluppi le traiettorie più autentiche adattando le conoscenze occidentali che vorrebbero esercitare influenza, come i governi eletti in molti paesi Africani,
  •         l’istituzione di una moneta locale  che si basi su un’analisi reale del valore delle risorse in molti casi espropriate ai popoli a scopi commerciali dalle multinazionali
  •         incidere sul peggioramento delle condizioni climatiche a partire dagli stili di vita e di consumo della nostra epoca ovunque noi viviamo il nostro quotidiano
  •         comunicare l’immagine di un’Europa più realisticamente a chi parte alla sua scoperta mettendo a rischio la propria esistenza, mettere in guardia rispetto al viaggio e la percezione della propria sicurezza.

PROGETTI IN CORSO A MIRA

L’orto collettivo con la cooperativa Olivotti in cui i ragazzi scambiano pratica e imparano le usanze locali e la lingua, acquisendo competenze che poi riescono a offrire per cercare un proprio percorso di autonomia.

Averiko Onlus lavora insieme alle cooperative che si occupano di accoglienza per l’inserimento sociale e lavorativo di alcuni richiedenti asilo.  Il lavoro alla Casa Calin, azienda agricola biologica che lavora in sinergia con le cooperative che si occupano di accoglienza nel distretto solidale di Mira

Musoco Onlus e Circolo Sunugal hanno già avviato la volontà di promuovere un progetto pilota in Senegal per la realizzazione di un Eco-villaggio nelle vicinanze della zona agricola di Keur Bacar. Un progetto innovativo di cooperazione a partire da immigrati che desideravano condividere con il proprio paese d’origine una comune idea di progresso e modernità. A tal fine è stato costituito un gruppo misto di progettazione composto da professionisti di tamassociati coadiuvati da un gruppo di giovani architetti volontari e da specialisti di altre discipline.

Attraverso un percorso partecipativo, che ha visto un’adesione nutrita e molto attiva da parte della comunità africana, si sono individuate le linee guida dell’azione progettuale: il tema dell’acqua è risultato essere lo strumento preliminare per la conversione ecologica ed infrastrutturale del villaggio rurale di Keur Bacar. L’eco-villaggio Sunugal vuole proporre un modello d’intervento capace di costituire un precedente ad un nuovo approccio alla sostenibilità in Africa fatto di attenzione al contesto ambientale e sociale. Una via africana per pensare sistemi insediativi capaci di rallentare il progressivo di spopolamento ed impoverimento delle campagne. Progetto di ecovillaggio in Senegal, Andrea Giubilato formatore di agricoltura biologica e naturale presso la scuola di Santa Maria di Sala insieme a Circolo Sunugal hanno avviato un orto per l’autosufficienza alimentare curato dalle donne del villaggio