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Cibarsi di diversità Medio Oriente e Asia
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Cibarsi di diversità Medio Oriente e Asia

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ore 18.00
Incontro Cibarsi di Diversità Grande Medio Oriente
approfondimento rispetto alle cause delle migrazioni da
Siria, Afghanistan, Pakistan e Iraq.

Studioso di Siria contemporanea e autore di Siria. Dagli ottomani agli Asad. E oltre, Mondadori Università. Da Beirut è corrispondente per l’Ansa e collabora con numerose testate nazionali e straniere, tra cui Limes. Sarà con noi in webconference per parlarci della situazione in Siria e la spirale di conflitti contemporanea.

Christian Elia presenta: “Storia di una pallottola,  Emergency ci racconta l’orrore quotidiano della guerra” La narrazione di Cecilia Strada, la voce di Valerio Mastandrea. Un lavoro multimediale in otto sezioni. Dati, voci, interviste e immagini dall’ospedale a Kabul. Il documentario dedicato è all’attività di Emergency in Afghanistan e si deve ascoltare, guardare, sentire. Immagini e voce, dati e storia. Tutti in una sola pagina. “Un’esperienza sensoriale di 35 minuti” in cui convivono tutte le informazioni necessarie  per capire cosa significhi  lavorare nel centro chirurgico di Kabul.

L’Iraq e la guerra all’ISIS, analisi e reportage di Emanuele Confortin 

Reportage dall’Iraq. Dopo tre lustri in guerra la ‘Terra dei due fiumi’ è sfigurata dalla violenza, da guerre intestine che non lasciano intravedere soluzioni facili… nemmeno giuste. Anche qui hanno inizio gli esodi migratori, e il prezzo più alto tocca alle minoranze. L’autore presenta il lavoro svolto tra marzo e agosto 2017 tra Mosul ed Erbil.

Mentre si trova in Iraq per coprire la Battaglia di Mosul, a marzo 2017, Emanuele Confortin entra in contatto con Matti al-Kanon, pittore 73enne cresciuto come artista all’Accademia di Baghdad, dove per una vita è stato insegnante d’arte. È il membro più anziano di una famiglia di cristiani siriaci, profughi dal 6 agosto 2014, quando i miliziani dello Stato Islamico attaccarono la loro città situata alle porte di Mosul. La fuga avvenne all’improvviso, giusto il tempo di afferrare lo stretto necessario e di imboccare la carrabile che conduce a Erbil. In casa rimasero abiti, ricordi e soprattutto l’eredità artistica firmata da al-Kanon, inclusi alcuni dipinti a tema cristiano. Saranno questi ultimi la prima vittima dei miliziani, che armati di coltelli faranno scempio delle tele, in nome di un’iconoclastia che non ammette raffigurazioni antropomorfe del divino…

Una storia complessa, di quelle da conoscere nel profondo prima di poter essere raccontata… così ad agosto 2017 Confortin è di nuovo tra Kurdistan e Iraq. Assieme alla famiglia al-Kanon torna nella città di origine, ancora deserta e semi-distrutta dai bombardamenti. Qui ritrovano le opere, incluse quelle sfregiate, quindi organizzano un mezzo di trasporto e il trasferimento a Erbil, attraverso check-point e confini dove il transito non è affatto scontato. Servono due settimane per organizzare il tutto, ma alla fine al-Kanon si reimpossessa delle sue tele, e decide di riportare in vita quelle sfregiate. “Ho voluto aggiustare per dimostrare che rimarremo, che continueremo a esistere… siamo contro chiunque abbia intenzione di mandarci via o di ucciderci, non solo l’ISIS, ma chiunque intenda colpirci… ci riprenderemo e riusciremo a riavere una vita, senza paura”.

Nel suo reportage, Emanuele Confortin ripercorre la vicenda da una prospettiva ravvicinata, seguendo giorno dopo giorno il ritorno di al-Kanon e quello delle sue opere, testimoniando una vicenda dal forte valore simbolico, essa stessa sunto della storia recente dell’Iraq